Giustizia, siamo ultimi ma No alla PEC

Giustizia dell’altro Mondo !

Sono anni che assisto, assistiamo, alla solita snocciolata di cifre e promesse con l’apertura dell’anno giudiziario, direte voi ma noi che c’entriamo, direi molto da molti anni si era capito che la situazione della Giustizia Italiana si poteva risolvere solo con l’ausilio delle nuove tecnologie di cui Internet è parte integrante, però ancora una volta parole e promesse davanti una situazione interna al paese allucinante se la compariamo al resto del Mondo ancora peggio dalla relazione del primo presidente della Corte di Cassazione Carbone  riportata dal Sole 24-ore l’Italia si trova infatti al 156° posto su 181 Paesi nel Mondo quanto a efficienza della giustizia. Addirittura viene dopo Angola, Gabon, Guinea, São Tome e prima di Gibuti, Liberia, Sri Lanka, Trinidad. «La crisi della Giustizia – spiega Carbone – ha conseguenze che vanno ben al di là dei costi e degli sprechi di un servizio inefficiente e si estendono alla fiducia dei cittadini, alla credibilità delle istituzioni democratiche, allo sviluppo e alla competitività del Paese» , difatti l’autorevole Banca Mondiale che da anni mette nel proprio report “Doing Businness” tra i molti indicatori macro economici anche quello della giustizia , chi ha voglia di dare un occhiata vedrà che questo non è il solo primato negativo purtroppo. Il problema che noi dovremmo essere un paese sviluppato parte del G8 non abbiamo quindi bisogno di aiuti anzi li diamo ad altri conseguentemente questo è il paese delle contraddizioni più allucinanti la Banca Mondiale è talmente convinta che l’aspetto giustizia sia essenziale per lo sviluppo di un paese che finanzia progetti di aiuto per rendere la giustizia efficente in quanto essenziale al sano sviluppo di un paese con un apposito programma “Initiatives in Justice Reform 2009″ finanziando i paesi che hanno bisogno di riforme sulla Giustizia, al quale fondo aderisce anche l’Italia non come fruitore ma come FINANZIATORE ??!! questa cosa mi lascia interdetto, magari trovo qualcuno che me la spiega, tornando a noi visto che l’argomento giustizia è sicuramente d’attualità in questo momento ma che si arrivasse a fare una battaglia di decreti , annunci e dichiarazioni contrastanti fra loro proprio non ci voleva è di oggi la notizia che il Ministro Alfano con una sua circolare ha di fatto eliminata la PEC , punta di diamante a detta del Ministro Brunetta per risolvere i problemi della Giustizia, riportiamo quanto apparso nel Sole 24 ore integralmente:

Posta elettronica certificata vietata nel processo civile e penale

La posta elettronica certificata, divenuta obbligatoria per legge dal 30 vovembre 2009, è stata vietata nel processo penale e nel processo civile con circolare del 7 gennaio 2010 firmata da Stefano Aprile, direttore generale della Giustizia per i sistemi informativi e automatizzati.

L’utilizzo della Pec rimane dunque congelato e l’amministrazione giudiziaria deve applicare le regole tecniche del processo telematico in riferimento al D.M. 17 lugio 2008 e al D.M. 10 luglio 2009.

Queste, in particolare, le indicazioni contenute nella citata circolare  ministeriale n. 133 del 7 gennaio 2010: “Con riferimento all’entrata in vigore del D.L. 193/2009 recante “interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario” (…) si rappresenta che non è possibile procedere all’immediata utilizzazione della Pec per la trasmissione di atti giudiziari, in quanto il medesimo D.L. prevede la preventiva revisione delle regole tecniche del “processo telematico” (articolo 4, comma 1) ed in particolare l’adozione della posta elettronica certificata standard, di cui all’articolo 16 del D.L.185/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2/2009. In attesa di dette nuove regole tecniche (…) lo stesso D.L. prevede che si applichino le vigenti regole tecniche del processo telematico (D.M. 17/07/2008 e D.M. 10/07/2009) le quali prevedono in particolare che l’unica modalità per trasmettere telematicamente atti in formato elettronico agli uffici giudiziari sia attraverso l’infrastruttura ivi regolamentata.

Ci domandiamo e mi domando:

E’ una guerra tra Ministeri ? dove da una parte si dice , si annuncia una cosa, si fa una legge  dall’altra la si cancella con una semplice circolare ?

E’ un meccanismo perverso dove enti Ministri, uffici non si parlano tra loro ?

Non so darmi una risposta, se qualcuno riesce a trovarne una la scriva pure qui.

Un ennesimo FLOP della PEC avevo già detto che a prescindere da argomentazioni di carattere tecnico sulla PEC questa era affetta da una serie di peccati originali tali da renderne impossibile il suo reale utilizzo che qui di seguito riporto:

Essere Stata concepita è fatta nascere ed ora costretta a crescere a forza di leggi,decreti,norme e bandi di gara, purtroppo come un virus maligno !

  • Volere creare per forza uno strumento simile in tutto e per tutto alla raccomandata con ricevuta di ritorno in un ambiente diverso (digitale/informatico) da quello fisico
  • Ignorare l’evolversi delle tecnologie determinando delle regole tecniche pensate anni prima ed attuate anni dopo su protocolli universalmente riconosciuti e funzionanti con tutta una serie di aggiunte e varianti inutili ed inesistenti in tutto il mondo
  • Voler creare la figura del gestore di PEC una sorta di “notaio ibrido” inutile e comunque non conforme al nostro ordinamento di base
  • Voler dare al gestore incombenze (ora e data) dei messaggi già risolte universalmente dalle stesse tecnologie che non abbisognano per la loro natura di certificazioni di terze parti
  • Istituire in modo a dir poco sibillino una “residenza/domicilio virtuale/elettronico” di cittadini professionisti ed imprese unico al Mondo
  • Costruire una casella di posta (PEC) ora chiamata fascicolo informatico impossibile da gestire special modo dal lato PA con aggravio di spesa lato impresa e PA e non di economie
  • Non aver reso pubblico, se mai ne esista uno , un serio studio di fattibilità della PA e d’impatto per il sistema impresa/professionisti e tutti noi
  • Non aver mai pensato alla interoperabilità con altri sistemi Internazionali ed averlo immaginato con un articolo di legge teorico ma non reso operativo  5 anni dopo la legge sulla PEC (Art.16/6 legge n° 2 gennaio 2009)
  • Avere immaginato un sistema dove si dà solo rilevanza alla “busta di Trasporto”  che ai contenuti del messaggio e suoi allegati
  • Determinare con regole tecniche studiate ad hoc il ricevimento virtuale di PEC in apparati SERVER di terze parti (gestori) dal quale vengono a generarsi tempi, scadenze prescrizioni e sanzioni a prescindere dalla effettiva recezione o meno del Messaggio di PEC da parte del soggetto interessato
  • •Aver ingenerato la illusione che il cosiddetto gestore è il conservatore solo dei “Log dei messaggi” e non dell’intero messaggio ed allegati relativi cosa tecnicamente impossibile e smentita poi dalla “creazione del “fascicolo elettronico” che altro non è che la casella di PEC con l’intero suo contenuto di documenti e messaggi •
  • Aver ingenerato una confusione legislativa di accavallarsi di norme che dal 1997 hanno raggiunto una mole allucinante •Aver usato termini e nomenclatura tecnica non solo incomprensibile ma contrastante, un esempio per tutti nessuno ha capito se la PEC è una casella di Posta elettronica od un indirizzo di posta elettronica  due cose ben diverse ma usate qua è la nelle disposizioni di legge senza  una logica
  • Non aver prima dotato e rese operanti normative che risalgono al CAD ed ancor prima che dovevano per prima cosa dotare e far operare la PA attraverso la PEC RENDERLA DISPONIBILE se mai DOPO COME ACCESSO AI CITTADINI, NON ULTIMO Art. 34  LEGGE n° 69 del 16 Giugno 2009 LE Home Page dovevano avere un indirizzo PEC entro il 30 Giugno 2009
  • •Costringere una azienda, un professionista, un cittadino a cambiare il proprio gestore di posta elettronica per poter utilizzare la PEC. •Costringere una azienda, un professionista, un cittadino a cambiare il proprio  indirizzo di posta elettronica per poter utilizzare la PEC. •Aver creato un archivio bidirezionale fascicolo elettronico più o meno gestibile così a cui avrà accesso chiunque da parte della PA per l’invio di qualsiasi  atto relativo alla persona elencata in liste pubbliche , peggio dei numeri telefonici per la loro invasività di natura legale. •Aver cambiato attraverso strumenti non legislativi la  denominazione, funzione, sistema di erogazione, natura della PEC alcuni esempi per tutti:“ecco quanto riportato negli atti dei protocolli d’intesa con ACI e INPS e nella presentazione dello stesso Ministro ne cito una per tutti “ Il Cittadino dovrà recarsi con un documento d’identità presso uno degli uffici ACI, dove la PEC sarà fornita in tempo reale (magari compilando un modulo alla faccia dell’eliminazione della carta n.d.r.) dopo il riconoscimento “de visu” imposto dalla legge. Questo è invece Fuorlilegge ! con costi allucinanti per il Cittadino e per il gestore è così difficile capirlo ??!! questione relativa alle funzionalità della Pec. Il disciplinare regola una Cec-Pac (Comunicazione elettronica certificata tra PA e cittadino) utilizzabile solo nelle comunicazioni tra pubbliche amministrazioni e utenti. “Anche in questo caso – concludono dal Ministero – abbiamo dato una risposta a quanto richiesto dal Dpcm che ha normato esclusivamente una casella certificata per permettere agli utenti di dialogare agevolmente con la PA. Non potevamo regalare (la Pec sarà gratuita ndr) uno strumento utilizzabile in ogni settore. Saremmo entrati a gamba tesa nel mercato privato degli operatori Pec. Quale operatore sarebbe stato in grado di competere con una Pec pubblica gratuita?”.Effettivamente non c’è.  scritto da nessuna parte “il regalo” si chiama PEC così come definita fino ad oggi la CEC-PAC è una nuova “cosa” non stabilita da nessuna norma. L’invio delle ricevute attraverso posta elettronica normale od addirittura attraverso SMS previste dal bando di gara che è assurto a norma di legge ha validità legale nella pur assurda PEC made in Italy
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