BETTER LATE THAN NEVER

Di Massimo F. Penco

Evidentemente l’ultima ondata di attacchi informatici ad obiettivi sensibili ha convinto il Presidente degli Stati Uniti della rilevanza del crimine informatico ma soprattutto della globalizzazione dello stesso fenomeno. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama fa appello alla collaborazione internazionale contro il crimine informatico. Lo ha ufficializzato in questi giorni in un documento redatto ad hoc che alleghiamo QUI, e il cui titolo, Strategy to Combat Transnational Organized Crime,  non lascia dubbi di natura interpretativa. Complici i recenti attacchi informatici perpetrati ai danni del Pentagono, nonché i fatti di Norvegia, Obama deve essersi convinto dell’importanza della rete quale potenziale veicolo di criminalità, e della dimensione globale del fenomeno stesso. Non è un caso, d’altronde, se fino ad oggi l’amministrazione Obama aveva affidato il controllo della sicurezza ad un ente interno, il National Security Council (NSC) , mentre nelle pagine del documento sopracitato viene fatto esplicito riferimento alla Cybersecurity : “Cyberthreat is one of the most serious economic and national security challenges we face as a nation” (ovvero: “La minaccia informatica è una delle più serie sfide di sicurezza economica e nazionale che ci troviamo ad affrontare come nazione” ), e addirittura:“America’s economic prosperity in the 21st century will depend on cybersecurity” (ovvero: “La prosperità dell’America del XXI secolo dipenderà dalla sicurezza informatica”). E tuttavia sembra finalmente chiaro che il fenomeno non possa essere circoscritto ad una dimensione nazionale, ma che vada trattato in una prospettiva globale perché ha proporzioni globali, investendo l’intera comunità internazionale, non solo la sede nativa del fenomeno Internet, ossia gli Stati Uniti. “However, transnational criminal organisations have taken advantage of our increasingly interconnected world to expand their illicit enterprises,” ossia, spiega Obama: “Le organizzazioni criminali transnazionali hanno approfittato del nostro sempre più interconnesso mondo per espandere le loro azioni illecite”. Il crimine come Internet, dunque, rappresentano fenomeni che non potranno mai essere di competenza di un solo paese o di una sola area geo-politica del globo: lo aveva già capito il Pentagono, e per esso il dipartimento della difesa degli Stati Uniti, che già da tempo aveva iniziato a parlare di  Cyber Warfare Strategy , predisponendo un’ apposita pubblicazione, che noi abbiamo raccolto, in cui si intuisce chiaramente come il cybercrime venga trattato come una questione comune, e non come una piaga di un solo Paese. Better late than never.

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