Buon Compleanno Italiani


Debbo ringraziare sinceramente l’amico Guido Scorza che è stato più veloce di me, avevo in mente di scrivere un pezzo sulla stessa materia, preso da un crampo allo stomaco, dopo la “strombazzata uscita” della scadenza della Carta d’identità il giorno del compleanno, ne hanno parlato tutti, dico tutti, i telegiornali e la stampa lo stesso Presidente del Consiglio nella sua intervista al TG1, indicandola come uno dei punti cardine dell’innovazione, la prima frase del suo discorso, come l’Eureka di Archimede, punto fondamentale per lo sviluppo economico di questo Paese. Dopo aver preso un’intera scatola di Maalox, pubblico per intero il pezzo di Guido, con alcune mie considerazioni, suggerimenti e precisazioni, non per lui, che non ne ha bisogno, ma per coloro che leggeranno questo mio pezzo. Per prima cosa, prendendo come spunto l’articolo di Guido, un suggerimento, visto che l’autorità suprema dello stato ha messo mano, praticamente sconvolgendola, con costi non da poco, la tranquilla e funzionante Anagrafe di oltre 8000 comuni Italiani, visto che è un provvedimento facile, facile ma certamente utile e essenziale per tutti gli Italiani, perché non estenderla a tutti gli altri documenti? Me ne viene in ment qualcuno: Patente auto, Passaporto, Porto d’armi, Tessera sanitaria ed altri ancora. La modifica al decreto è facile, basta elencarli, del resto, siccome i dati di questi documenti sono più o meno tenuti centralmente, sarà molto più facile farlo e sicuramente meno costoso, con un enorme vantaggio per la collettività, sicuro impulso per una nuova Italia Innovata e Semplificata! Immaginate che impatto verso l’opinione pubblica un’innovazione di questa portata; direi di proporre, anche in sostituzione di quelli aboliti, un giorno di festa nazionale per questa Innovazione “Il giorno del compleanno”.

Passando dal faceto al serio, qualche utile informazione su quella che Guido ha chiamato giustamente La MITOLOGICA Carta d’identità Elettronica detta anche CIE, con una breve premessa interrogativa, che rimane ancora senza una mia risposta, sono anni, da varie posizioni ed interventi, che cerco di suggerire modi semplici per uscire fuori dal guado delle complicazioni burocratiche Italiche, domando a me stesso: “Ma chi me lo fa fare?”

FATTI ED ANTEFATTI STORICI

1) La Carta d’identità cartacea quella che quasi tutti noi abbiamo in tasca aveva in progetto, al momento della proclamazione della 3UfVi9Repubblica Italiana alla fine degli Anni 40, l’inserimento dell’impronta digitale, come tutti voi potete vedere in uno spazio in basso asinistra, utile per l’identificazione della persona cosa che è rimasta, come molte altre sulla carta “Carta d’identità per l’appunto!”

2) Con la legge Bassanini e seguenti 1997, si doveva dare il via alla digitalizzazione dell’Italia, ne ha parlato lo stesso Bassanini nel
precedente mio pezzo addirittura era stato posto un termine perentorio tutti i cittadini Italiani avrebbero avuto la Carta d’Identità elettronica alla fine del 1999 DPCM 22 Ottobre 1999, n.437 , che con ilgenio Italico delle abbreviazioni fu chiamata CIE. Spreco di soldi sperimentazioni in alcuni Comuni, qualche Amministrazione virtuosa l’ha anche distribuita ad un numero di Cittadini, qualcuno la usa per il pagamento dei parcheggi!!  La carta, in questo caso plastica, è giacente presso il Poligrafico dello Stato in non so quanti milioni di copie. Ero stato promotore, di questa idea meravigliosa (per l’epoca) e se qualcuno ha
tempo di dare un’occhiata, assieme a Verisign, Finsiel, Oracle, Master card (Mondex) ed altri avevamo predisposto un progetto, che seppur con la limitatezza tecnologica di allora, il chip era di 32 BIT, riuscivamo a far star dentro un mucchio di applicazioni nella CIE. Mai il mio adagio “Le leggi non corrono alla stessa velocità della Tecnologia” è dei più attuali sono passati 13 anni! Mille problemi furono posti allora e permangono oggi, il colloquio telematico e l’interconnessione in rete tra le Pubbliche Amministrazioni è inesistente, tant’è, che si tira fuori un’altra volta nel provvedimento di legge Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1 definito come: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, Le problematiche si possono riassumere come segue:

a) I Comuni non parlano con il resto della Pubblica Amministrazione

b) Il Ministero delle Finanze non parlava  e non parla neanche oggi con quello dell’Interno e viceversa, quindi il Codice Fiscale fu trasformato, forse, per competizione in un altro tesserino in Plastica ora riunificato con la tessera sanitaria, prima anche quello era cartaceo

b) Il ministero della Sanità non colloquiava e non lo fa neanche oggi, con gli altri due, conseguentemente anche il tesserino Sanitario delle allora ASL poi USL (chissà perché a noi ci piace cambiare i nomi vedi l’evoluzione di AIPA, CNIPA, DIGPA ) ecc. mi pare che cambiando inomi il prodotto non cambia, solo recentemente si è arrivati al tesserini unici,Codice Fiscale, Sanità, provate però a cambiare indirizzo e vedrete cosa succede.

c) L’ideale sarebbe stato far generare tutto dai Comuni come da me illustrato nella diapositiva n° 18  il tutto codice fiscale riferimenti sanitari ma neanche a parlarne.

d) Avevamo risolto l’annoso problema della donazione degli organi che viene ritirato fuori ancora oggi dimenticando una vecchia legge n. 91 del 1ºaprile 1999 e da un decreto del Ministero della Sanità, dell’8 aprile2000. Esso prevedeva una lista d’attesa nazionale dei trapianti, la regola del silenzio-assenso sulla donazione, con l’invio a tutti i cittadini di un
tesserino per la manifestazione di volontà in merito alla donazione ed oggi ricominciamo da capo rispolverando l’idea d’inserirla in una CIE che non c’è, ma ve ne siete mai accorti che non c’era bisogno di nessun assenso per donare gli organi? Penso nessuno di noi! E sapete perché? Non è stata mai messa in atto la legge!!!??

4) Idea geniale, altro progetto ed altra carta di plastica la Carta nazionale servizi, in quanti la usino, quanti l’abbiano richiesta, non è dato sapere, altro FLOP altri soldi buttati. Nel sito del CNIPA si leggeva “La completa corrispondenza informatica tra CNS e CIE assicurerà l’interoperabilità tra le due carte e la continuità di servizi all’utente nel passaggio dalla Carta nazionale dei servizi alla Carta d’identità elettronica. “Peccato che la CIE non è mai nata!?.”

4) Siccome, se sollecitati, ci muoviamo, gli Americani prima c’impongono di cambiare il verso dei Passaporti, se vi
ricordate la foto prima era verticale poi orizzontale con i codici leggibili da scanner sotto, non contenti di questo viene fuori ed attuato a tempi di record il Passaporto elettronico, badate bene solo per gli Stati Uniti ed ovviamente solo qui da noi abbiamo due tipi di Passaporto. Ci crediate o no tutte le questure hanno il marchingegno per il Passaporto Elettronico per gli USA.

5) Gli altri paesi cosa hanno fatto? qualche esempio reale tanto per essere chiari e per chi vuole approfondire questo reale problema una collezione d’immagini delle Carte d’identità elettroniche in uso nei vari paesi.

La problematica è semplice l’avevo dimostrato, tanto per ripetermi, nel 1999. Basta sfogliare il documento su richiamato: Concentrare in un unico documento tutte le applicazioni possibili lasciando spazio ad altre
inseribili in base alle esigenze del singolo e della PA, la dimostrazione che è fattibile è dato da due fattori:

1) Lo si è fatto unificando il Codice Fiscale con la tessera sanitaria

2) L’esigenza ribadita dal decreto appena varato di far dialogare digitalmente le PA  tra loro, il mezzo, la CIE, con dentro tutto
quello che è possibile metterci ad esempio, oltre alla tessera sanitaria, anche la patente ed altro ancora.

Non è impossibile, ma talmente semplice che non lo si vuole fare !

Patroni Griffi e le tecnologie inutilizzate di Guido Scorza da Il fatto Quotidiano

 

I“documenti di riconoscimento scadranno nel giorno del compleanno – la norma intende evitare gli inconvenienti che derivano spesso dal non avvedersi della scadenza.” Recita così uno stralcio del comunicato stampa con il quale il Governo dei professori ha annunciato ieri l’assunzione “della terza iniziativa di spessore in due mesi per dare all’Italia un’economia più produttiva e competitiva e dunque più forte, liberando il suo potenziale di crescita e dioccupazione”. “Un pacchetto di misure” – recita lo stesso comunicato stampa – che “intende modernizzare i rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, puntando sull’agenda digitale e l’innovazione. Sin qui, numerosi governi, hanno annunciato – in concomitanza con l’adozione di
altrettanto numerosi provvedimenti – l’imminente sostituzione dei tradizionali documenti di riconoscimento con la carta d’identità elettronica, figura ormai quasi mitologica, ma è la prima volta che un Governo propone di semplificare la
vita ai cittadini modificando la data di scadenza dei documenti di riconoscimento e facendola coincidere con quella del compleanno al fine di evitare loro lo sforzo di ricordarsela.

L’idea – ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Patroni Griffi – è venuta da un cittadino che trovandosi all’estero si è avveduto che la propria carta d’identità era scaduta. Se la notizia non arrivasse direttamente dalla viva voce del ministro, verrebbe da pensare che si tratti dello scherzo di qualche bontempone, tanto più che larelativa disposizione non è contenuta nelle bozze del decreto sin qui circolate.Pensare che con un decreto legge – ovvero un provvedimento che ha per presupposto la
necessità e l’urgenza – un Governo di emergenza nazionale di un Paese sull’orlo del default finanziario e nel pieno di una delle crisi politico-economiche più gravi della sua storia, possa aver speso anche solo un istante del proprio tempo ad adottare una decisione tanto inutile –specie dinanzi alla giungla di scadenze che la burocrazia italiana impone al cittadino di affrontare sin dalla nascita – ha, davvero, dell’incredibile. Senza pensare al costo – che difficilmente sarà pari a zero –dell’implementazione di una simile misura e della confusione che verrà a crearsi per colpa del doppio regime: quello relativo ai documenti emessi o rinnovati prima dell’entrata in vigore del decreto e quelli emessi o rinnovati dopo Visto che il ministro Patroni Griffi, negli ultimi giorni, ha ripetutamente manifestato la propria convinzione che la semplificazione del rapporto tra PA e cittadini passi per l’utilizzo delle tecnologie digitali e telematiche, non era più semplice prevedere che i Comuni e/o le PA responsabili del rinnovo dei documenti informassero i cittadini a mezzo mail, sms, posta elettronica certificata, lettera o in occasione del primo contatto utile tra PA e cittadino dell’imminente scadenza del documento di identità Per carità, una norma in più o una in meno non fanno la differenza, in un decreto legge destinato a cambiare poco o nulla e quella della scadenza dei documenti di riconoscimento è un’autentica stupidaggine rispetto ai veri problemi del decreto ed alla sua scarsa utilità ed efficacia ma, forse, rappresenta un’importante indice sintomatico di certe cattive abitudini dei decisori politici dure
a morire. E adesso corriamo a controllare la scadenza del nostro documento di identità: se è già scaduto, possiamo richiederne uno nuovo che scadrà il giorno del nostro compleanno [n.d.r. il primo successivo alla data della sua naturale scadenza] mentre se non è ancora scaduto, la scadenza sarà quella su di esso riportata e starà a noi ricordarcene. Davvero una soluzione, necessaria, urgente e, soprattutto, semplice, semplice. 

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