La difficoltà nel giudicare La sentenza di Google/Vividown

La confusione molto ben rappresentata da Benigni su dove e come giudicare al momento del giudizio universale mi è d’ispirazione nel dire anche io la mia sulla sentenza relativa a GOOGLE di cui oggi parlano tutti. Non andrò a commentare la parte giuridica della sentenza non è di mia competenza e poi a che prò visto che già ci sono fiumi di parole in merito. Cercherò di tirare fuori tutto quello che gli altri non hanno tirato fuori in modo da far riflettere su quanto è avvenuto da un punto di vista realistico e pratico per il resto sarà compito della Corte d’Appello e magari della Cassazione, vediamo le considerazioni che mi vengono in mente:

1) Il principio che è insito nel nostro ordinamento è l’obbligatorietà dell’azione penale una volta che viene segnalato o si viene a conoscenza di un fatto penalmente rilevante, la consueta frase è “… ha aperto un fascicolo a carico di ….” è li che inizia per il malcapitato,
visto che i reati sono personali, la gogna ancora prima di essere giudicato e eventualmente condannato. Ebbene questo sistema è completamente da rivedere !

2) Google è una multinazionale piena di soldi, soggetta quindi a torto od a ragione a qualsiasi forma di attacco, da chiunque speri di ricavare dei soldi. Che sia poi piena di cause contro di essa e di quelle toste cioè multimilionarie, non è un mistero basta cercare eccone una campionatura italica e non:

La Siae Aderisce alla Class action contro Google

Copyright Infringement Lawsuits
AdSense Related Lawsuits
Overcharging Advertisers
Trademark Infringement Lawsuits
Tampering a Site’s Ranking and Inappropriate Search Results Lawsuits
Click Fraud Lawsuits
Patent Breach Lawsuits
Other Lawsuits
One-line Lawsuits
Subpoenas

3) Google ha risarcito le parti civili con un importo che nessuno conosce e forse sarebbe il caso di far  conoscere

4) I motivi che hanno spinto Google a risarcire le parti civili prima dell’uscita della sentenza nella sua forma finale,  per quante ipotesi si possano fare va chiesto solo a Google

5) La tempistica ed il valore della transazione, ovviamente dopo la condanna ritengo che  il valore della transazione sia aumentato

6) Aver risarcito le parti civili ha comportato l’impunità di Google su un reato importante difatti: l’accusa di diffamazione, perché a seguito del ritiro della querela della persona offesa non si è potuto andare avanti su questo punto, conseguentemente Google ha pagato diciamo un silenzio in materia, che non mi pare poco.

7) La conoscenza o meno del fatto delle norme, anche qui si va oltre il buon senso od il senso comune in questo paese ci deve essere per forza una norma che regola un fatto, siccome l’essere umano è fallace e la norma non può essere perfetta, ci si attacca sulla interpretazione della stessa creando un circolo vizioso che si basa proprio sulla imperfezione umana e non sul buon senso. Eppure è semplice!  quella immagine non doveva esserci punto e basta ! di conseguenza ci si costruisce sopra tutta una serie di parole che non servono a nulla e non chiariscono proprio nulla.

8) Quello che è assurdo che in finale si fa richiesta di altre normative perché quelle che ci sono non sono sufficienti. Già assistiamo ed ascoltiamo ogni giorno la Cassazione che ritarda cause di lavoro per anni che giudica se un vafa… sia o meno reato e tante altre dabbenaggini che non hanno senso alcuno.

Concludendo, nel giudizio universale, per rispondere a Benigni, dove verranno inseriti i partecipanti TUTTI di questa BRUTTA storia? Ovviamente me compreso

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