Roma, 15 gennaio 2010 –
Cittadini di Internet l’aveva detto, il flop si sta puntualmente verificando con roboanti annunci di numeri campati in aria il Ministro Brunetta in varie interviste e conferenze stampa aveva dato il via alla PEC gratuita con l’INPS ed ACI firmando un protocollo d’intesa, i dati erano confortanti I 30 milioni di iscritti all’Inps di cui tre milioni già informatizzati in possesso del PIN e tutti i cittadini avrebbero avuto la PEC gratuita i risultati sono che solo 20.000 le caselle di PEC distribuite dall’ INPS e 10.000 circa quelle distribuite dall’ACI, ci sembra quindi un autentico FLOP e pensare che si insiste nel andare avanti con la gara che porterà Lottomatica o Poste Italiane ad aggiudicarsi ben 50 milioni di denaro pubblico per dare la PEC gratis a tutti gli Italiani “confortati” DA QUESTI DATI IL Ministro dovrebbe fare una macchina indietro immediata e fermarsi. Del resto la nostra Associazione aveva dato vita ad un indagine conoscitiva sullo stato della PEC nella PA che è visibile nei dettagli nel sito della stessa in www.cittadininternet.org basta cliccare sulle tanto amate faccine per avere tutti i dati con dei dati veramente sconfortanti visto che poi la PEC è nata per comunicare con la PA l’ Art. 34 LEGGE n° 69 del 16 Giugno 2009 recitava «2-ter. Entro il 30 giugno 2009, le amministrazioni pubbliche che già dispongono di propri siti sono tenute a pubblicare nella pagina iniziale del loro sito un indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta ai sensi del presente codice. Le amministrazioni devono altresì assicurare un servizio che renda noti al pubblico i tempi di risposta, le modalità di lavorazione delle pratiche e i servizi disponibili. 2-quater. Entro il 31 dicembre 2009 le amministrazioni pubbliche che già dispongono di propri siti devono pubblicare il registro dei processi automatizzati rivolti al pubblico. Tali processi devono essere dotati di appositi strumenti per la verifica a distanza da parte del cittadino dell’avanzamento delle pratiche».
Neanche a dire che nulla di tutto questo è avvenuto su di un campione della pubblica Amministrazione di oltre 1500 siti web solo 27 sono in regola con la prima parte dell’articolo di legge e nessuno nella seconda parte qualche dato di n° 38 ministeri la totalità nessuno è in regola, la totalità delle 83 prefetture nessuna è in regola, ci sono altresì dati dei comuni asl ecc. Fortunatamente per noi tutti, altre pubbliche amministrazioni stanno seriamente attuando sistemi che dovrebbero eliminare il ricorso alla PEC come sistema di comunicazione con la PA è la vera semplificazione amministrativa Il comune di Milano con il pragmatismo del sindaco fa partire oggi il nuovo servizio di certificazione Anagrafica via Internet. Basterà possedere una connessione a Internet e una stampante per ricevere a casa, gratis e senza attesa, i certificati anagrafici autenticati con timbro e firma digitale del sindaco Letizia Moratti. L’uovo di Colombo senza complicazioni di sorta è arrivato utilizzando strumenti già esistenti senza sconvolgere l’esistenza di tutti gli Italiani con PEC,CEC,PAC.
Per ottenere il certificato desiderato, ogni cittadino milanese deve registrarsi sul sito del Comune utilizzando il codice Pin (che corrisponde al codice della cartella esattoriale della Tarsu, la tassa per la nettezza urbana) e quindi rivolgersi, per così dire, allo sportello digitale. Il documento stampato mostrerà in calce un timbro con la firma digitale del sindaco, a garanzia dell’autenticità dell’atto. Nei casi in cui serve un documento su carta bollata, si può applicare una marca da bollo digitale acquistabile nelle tabaccherie o negli uffici postali. Questa procedura verrà implementata anche per altri servizi dove l’originalità consiste nell’idea di base di sistema “On Demand” al cittadino occorre una cosa la chiede e la ottiene subito. Speriamo che gli altri seguano anche perché questi si che sono servizi gratuiti dove si utilizzano appieno tutte le potenzialità della rete in modo intelligente e non invasivo.
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