Il decalogo del telelavoro: una strategia anticrisi

MANIFESTO SUL TELELAVORO

Diffusissimo negli Stati Uniti, meno in Europa, ancora molto osteggiato in Italia. Tra le innumerevoli possibilità continuamente offerteci dalla tecnologia informatica si fa sempre più strada il telelavoro, ovvero il lavoro svolto da casa o comunque lontano dalla sede ufficiale dell’ente o azienda presso i quali si è impiegati. Lo svolgimento dell’attività professionale a distanza è reso possibile dall’uso di strumenti telematici e informatici che tengano in comunicazione il datore di lavoro ed il lavoratore, e soprattutto di Internet. Recenti statistiche dimostrano inoltre che il lavoro a distanza è tanto più diffuso nei paesi nei quali l’uso di Internet è più intenso. Esiste dunque una forte connessione tra le forme moderne di rapporto di lavoro e le infinite risorse del web.

QHXdb3Che sia domiciliare, mobile, in rete o in remoto, dipendente o autonomo, il telelavoro costituisce una validissima alternativa flessibile al tradizionale lavoro in sede, e presenta una serie di vantaggi sia in termini di costi sia in termini di rendimento e di produttività. In termini di tipologia di lavoro, il range dei lavori che possono essere svolti è vastissimo e riguarda sia categorie di lavoratori dipendenti, la cui attività è cioè regolata dal regime stabilito nel contratto stipulato col datore di lavoro, sia categorie di lavoratori autonomi, ossia liberi da vincoli contrattuali. Non più solo traduttori, scrittori, programmatori o freelance di ogni settore: il telelavoro può essere applicato quasi ad ogni categoria professionale di ufficio purché il prestatore dell’attività sia localizzabile, quindi in presenza di una connessione alla rete aziendale e della possibilità di inviare file e messaggi, e può rappresentare una validissima strategia anticrisi. Vediamo quali vantaggi offre:

Vantaggi e risparmi del telelavoro

1.   Flessibilità come strategia anticrisi. Rilancio dell’occupazione. Il telelavoro può permettere di trovare impiego anche oltre i confini della propria città o regione, o anche del proprio paese, in particolare per i giovani, anello debole del mercato del lavoro, che potrebbero avvantaggiarsi della possibilità di lavorare senza dover sostenere i costi di mantenimento fuori casa o, al contrario, della possibilità di spostarsi in un’altra città senza dover rinunciare al lavoro.

2.   Riduzione costi e tempi di spostamento. Addio alle code al casello e al traffico delle ore di punta. Per non parlare, poi, delle spese imposte dal caro benzina che, soprattutto per chi raggiungere distanze considerevoli, sono diventati insostenibili.

3.  Basso impatto ambientale.pgePy4 La diffusione del telelavoro avrebbe, tra le sue conseguenze più immediate, la riduzione del numero di automobili in circolazione, e quindi del traffico e dell’inquinamento, nonché una sensibile riduzione dell’impiego di petrolio.

4.  Libertà di gestione degli orari. Il telelavoratore è libero di gestire il proprio tempo, di spalmare o concentrare le sue otto ore lavorative (o il numero di ore previste) nell’arco della giornata. Sarà dunque libero di programmare la propria giornata dando spazio anche ad altre attività, purché rispetti gli obblighi contrattuali.

5.  Possibilità di dedicarsi alla famiglia. Chi non ha mai desiderato avere più tempo a disposizione da dedicare alla propria famiglia? Con i ritmi di lavoro tradizionali, ad esempio, pranzare tutti insieme a tavola è diventato un’utopia. Poter gestire il proprio orario di lavoro concentrandolo nelle ore in cui anche il resto della famiglia e impegnato significa poter trascorrere il resto del proprio tempo insieme.

6.  Maternità. AigcDgLe donne in maternità possono svolgere il proprio lavoro da casa, con orari e ritmi previamente concordati col datore di lavoro, in modo da non dover essere sostituite o, cmq, da non arrecare danni all’azienda derivanti dal mancato esercizio della loro attività.

7.   Aumento della produttività. Il telelavoratore, operando in un ambiente rilassato e confortevole, lontano da fonti di stress e libero di gestire il proprio tempo, quindi la propria vita, raggiunge un livello più elevato di soddisfazione rispetto al lavoratore tradizionale, e sarà quindi più motivato nella propria attività, producendo risultato migliori.

8.   Benessere psicofisico. Lavorare da casa consente di seguire una dieta equilibrata e svolgere attività fisica, prevenendo disturbi da stress e malattie spesso correlate ad uno stile di vita sedentario e ad una alimentazione scorretta.

9.   Ottimizzazione degli spazi e delle risorse interne. Per le aziende, adottare la modalità del telelavoro significherebbe dover gestire uffici più piccoli, meno affollati, di conseguenza garantire servizi più efficienti.

10. Risparmio costi aziendali. Affitti più bassi, minori spese per impianti, attrezzature, servizi, apparecchiature, che al di fuori della sede del lavoro graverebbero sul telelavoratore stesso.

Nel nostro paese il telelavoro, nel settore privato, è disciplinato dall’accordo interconfederale del 09.06.2004, il quale tra l’altro, attribuisce ai telelavoratori gli stessi diritti dei lavoratori “tradizionali”, anche quelli sindacali; il telelavoro nella Pubblica Amministrazione è invece espressamente regolato dal D.P.R. 70/99 (Riforma Bassanini). Tuttavia, le statistiche attestano che in Italia la percentuale di lavoratori dipendenti che prestano attività a distanza non supera l’1,57% del totale della forza lavoro (a fronte di una media europea del 1,96%). Ma in cosa risiedono, realmente, le resistenze da parte di dirigenti ed impiegati verso questo tipo di attività? Probabilmente, se, da un lato i titolari di imprese, ancorati a concezioni gerarchico-patriarcali del rapporto di lavoro, temono di perdere il controllo diretto sui propri dipendenti, e quindi il loro potere, dall’altro lato i dipendenti si oppongono al cambiamento di uno stile di vita ormai collaudato, consolidatosi insieme ai modelli sociali a cui, evidentemente, non si è disposti a rinunciare.

TELELAVORO: oggi si può e si deve.zenwZG

L’immagine rappresenta visivamente il desiderio di molti di noi, un’ambizione che sta divenendo necessità per lavoratori e Imprese, stante l’attuale situazione di crisi generalizzata a livello mondiale.

L’attuale evoluzione delle telecomunicazioni e dei sistemi informativi consente oggi di pensare al telelavoro come a un importante sistema di lavoro a distanza che soddisferebbe non poche esigenze, oltre a consentire ottimizzazioni dei costi e del lavoro stesso, nonché lo sviluppo di economie di scala non indifferenti. Quando si pensa al telelavoro si immagina immediatamente quello svolto da casa ma, a ben vedere, di fatto siamo già coinvolti in una diversa forma di lavoro a distanza, come sa chi, durante o al di fuori dell’orario di lavoro, riceve e-mail sul palmare o deve comunque essere reperibile sul cellulare o lavorare con il tablet. Si tratta di pratiche sempre più consuete, che  andrebbero però ufficializzate e soprattutto regolamentate onde evitare che si consolidino in forme automatiche di sfruttamento ulteriore del nostro tempo libero, che ormai libero non è più.

Proprio a questo scopo, al fine cioè di promuovere una accurata ed omogenea regolamentazione dell’istituto del telelavoro, è stato costituito un Gruppo in seno all’associazione Cittadini di Internet, al quale tutti possono contribuire attraverso la condivisione di idee e suggerimenti.

I PIÙ AVANZATI

Sicuramente la nazione più all’avanguardia sotto l’aspetto dello sviluppo e della disciplina del telelavoro sono gli Stati Uniti, che da tempo hanno adottato il telelavoro, anche in modo piuttosto naturale. È proprio agli Stati Uniti, infatti, che bisogna guardare quale punto di riferimento nell’ottica di una regolamentazione futura.

 VANTAGGI PER I LAVORATORI

  •  Nessuno stress da spostamento: a distanza, in effetti, si lavora molte più ore poiché si sfrutta anche il tempo che solitamente si impiega per gli spostamenti da casa all’ufficio e viceversa, che in alcuni casi (si pensi ai pendolari o al traffico delle strade cittadine nelle ore di punta) può anche superare le 4 ore, oltre al normale orario di lavoro.
  •  Eliminazione o limitazione dei rischi di incidenti durante gli spostamenti, sia con mezzi propri che con mezzi pubblici, quando non strettamente necessari.
  •  Riduzione o annullamento dei costi degli spostamenti: percorrere oltre 100 km in auto per recarsi presso la sede del lavoro, come di frequente accade, è diventato proibitivo. Negli USA vengono elaborate analisi periodiche dei costi sostenuti dai cittadini per recarsi in ufficio, suffragate da formule matematiche specifiche per l’elaborazione dei costi relativi; ne diamo un esempio qui.
  •  Nessun sovraffaticamento psico-fisico: a causa dello stress da spostamento si arriva spesso al lavoro già stanchi e si rientra a casa ancora più stanchi. Molti studi sono stati condotti su questa problematica, denunciando effetti allarmanti.
  •  Maggiore presenza in famiglia.
  •  Gestione autonoma e flessibile del proprio tempo.
  •  Nessun distacco casa/lavoro per la gravidanza.
  • Possibilità di lavorare anche per donne in gravidanza, disabili e portatori di handicap che non possono spostarsi da casa.
  • Possibilità di trovare impiego al di fuori della propria città/regione senza dover sostenere i costi di vitto a alloggio in un’altra città.

VANTAGGI PER L’AZIENDA

  •  Minori costi diretti (buoni pasto/mense aziendali, oneri sociali e assicurativi,  giorni di mutua, permessi personali.)
  •  Diminuzione dei costi indiretti (spazi, energia elettrica, acquisto attrezzatura/mobili etc.)
  •  Diminuzione dell’assenteismo.
  •  Aumento della produttività.
  •  Maggior controllo della produttività.
  •  Ampio range di scelta del personale: potranno essere reclutate anche persone più distanti dalla sede del lavoro.
  •  Nessuna problematica relativa a trasferimenti di sede.
  •  Gestione del personale più semplice (in termini di ferie, permessi etc.).
  •  Diminuzioni dei costi sociali/burocratico-ispettivi.
  •  Minore necessità di periodi di aspettativa/malattia/permessi da parte di lavoratrici madri.
  •  Ottimizzazione degli spazi

 VANTAGGI PER IL SISTEMA PAESE

  •  Riduzione del traffico.
  •  Riduzione dell’inquinamento.
  •  Minore concentrazione di persone nelle aree strategiche della città.
  •  Aumento dell’impiego.

SVANTAGGI PER L’AZIENDA

  • Diminuzione dell’interazione con i colleghi e con l’azienda.
  • Attuazione di sistemi di controllo sul telelavoratore.
  • Diminuzione dell’interazione interpersonale Azienda/Lavoratore.
  • Acquisizione di sistemi di controllo software per i telelavoratori.

CATEGORIE MAGGIORMENTE INTERESSATE

  • Diversamente abili
  • Donne in gravidanza
  • Nuclei mono-genitoriali

CHI LO PUÒ FARE (le attività compatibili con la formula del telelavoro)

Indubbiamente non tutti i mestieri possono essere praticati attraverso la formula del telelavoro. Si pensi, ad esempio, al medico o all’addetto allo sportello di una banca o  a tutte le attività di front-office o quelle che non possono prescindere dal contatto con il pubblico, i lavori che si svolgono in officine, etc. D’altra parte, però, ci sono innumerevoli attività che troverebbero nel telelavoro la loro dimensione ideale, come, ad esempio:

  • Qualsiasi impiegato che svolga attività amministrativa interna senza contatti con il pubblico
  • Programmatori di software
  • Grafici, disegnatori
  • Giornalisti, scrittori, editor, redattori
  • Web marketers, web designers, etc.

In particolare, l’informatizzazione della macchina amministrativa prevede un maggiore ricorso della Pubblica Amministrazione al telelavoro rispetto alle Aziende private.

COSA SERVE

  • Una legislazione adeguata, uniforme, flessibile e non coercitiva, che stabilisca i principi di base del telelavoro.
  • Contratti flessibili ad hoc per i telelavoratori.
  • Acquisizione dei modelli di telelavoro dai paesi con una più vasta esperienza in materia.
  • Predisposizione al cambiamento e al superamento dei pregiudizi
  • Potenziamento rete wi-fi

 QUALCHE CENNO SUL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA

Nel nostro paese il telelavoro, nel settore privato, è disciplinato dall’accordo interconfederale del 9.06.2004, il quale, tra l’altro, attribuisce ai telelavoratori gli stessi diritti dei lavoratori “tradizionali”, anche quelli sindacali; il telelavoro nella Pubblica Amministrazione è invece espressamente regolato dal D.P.R. 70/99 (Riforma Bassanini). Tuttavia, le statistiche attestano che in Italia la percentuale di lavoratori dipendenti che prestano attività a distanza non supera l’1,57% del totale della forza lavoro (a fronte di una media europea del 1,96%).

L’associazione Cittadini di Internet ha istituito un gruppo a sostegno del telelavoro. Chiunque abbia voglia di contribuire attraverso la condivisione di idee, esperienze, informazioni, può contattarci sul sito www.cittadininternet.org o su FB https://www.facebook.com/groups/Telelavoro/.

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