Il ‘Brunetta live show’ si trasferisce al Ministero

Dalle angherie contro i precari alle figuracce istituzionali. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta continua  a far parlare di sé, seppur con toni poco decorosi. La giornata di ieri lo ha infatti visto protagonista di un esilarante fuori-onda in occasione della presentazione della Manovra economica alla stampa da parte di Giulio Tremonti al Ministero dell’Economia in via XX Settembre. Come mostra il video, la tensione in aula sale contenstualmente all’inizio del discorso di Brunetta, cui fa da sfondo un evidentemente contrariato duo Tremonti-Canzio. Sulla spiegazione relativa ai correttivi alla spesa sul pubblico impiego, il ministro dell’Economia si abbandona a commenti dalla inequivocabile interpretazione: “Questo è il tipico intervento suicida”, e senza mezzi termini, chiosa: “E’ proprio un cretino”. Venuto a conoscenza dell’episodio, il responsabile per la Funzione Pubblica sente il bisogno di difendersi pubblicamente, e così dichiara oggi ai giornali: «Qui il punto non è l’epiteto, la parola cretino, che a volte può anche scappare. (..) Ma io sono uno serio, trasparente ed efficiente e nella conferenza stampa di mercoledì ho solo spiegato la sostenibilità sociale della manovra per il pubblico impiego. Perché nella sua stesura ho difeso il potere d’acquisto dei salari pubblici ai quali del resto togliamo solo seicento milioni, anche se ovviamente avrei preferito dare anziché tagliare». E ancora: «Quella di Tremonti è stata una reazione scomposta e volgare, paradossale visto che stavo difendendo la sua di manovra. E continuo a difenderla con convinzione perché sono convinto che non stiamo facendo macelleria sociale». Stando alle dichiarazioni del ministro, le pubbliche scuse da parte di Tremonti non sarebbero tardate ad arrivare, per di più corredate dalle opportune spiegazioni: «Mi ha detto che i mercati sono l’unica cosa che gli interessa – puntualizza Brunetta – e che i mercati oggi si aspettano che facciamo e rivendichiamo tagli pesanti. Se invece vai a dire che in fondo la manovra non incide più di tanto sul pubblico impiego i mercati ne traggono la conclusione che nella Finanziaria non c’è niente. Tremonti si è arrabbiato perché per lui in questo momento i mercati contano più della gente». Insomma, la vittima dell’insulto è un Brunetta garantista e sensibile alle ragioni dei lavoratori (tutti tranne i precari, forse), che preferisce dare priorità alla gente piuttosto che ai mercati, ma che non perde occasione per sferrare il contrattacco: «Se uno porta intelligenza a lui non va bene, ma io non posso fare a meno di essere intelligente». A difendere pubblicamente il Ministro ci ha pensato oggi anche il Premier Silvio Berlusconi, che in un’intervista non risparmia sulla sincerità, e rivela: «Giulio Tremonti crede di essere un genio e che gli altri siano tutti cretini. Io lo sopporto perché lo conosco da tempo e va accettato così, non fa squadra. Brunetta – argomenta il Premier – parlava ai nostri elettori. Giulio invece parla solo ai mercati». Insomma, sembra di capire quale sia la filosofia in voga tra le file della maggioranza: la banda non funziona se non è coesa, se una pedina si comporta da free rider e dice quello che pensa dimentica del microfono, se un Ministro, poco importa se dell’Economia, è troppo concentrato sul mercato e troppo poco sull’effetto mediatico delle proprie dichiarazioni. Del resto la battaglia Brunetta/Tremonti non è iniziata qui, Brunetta spende e Tremonti taglia: così è stato anche con la PEC – che doveva essere gratis e non lo è mai stata, oltre a rivelarsi un FLOP colossale. Insomma, i conti Brunetta non li sa proprio fare, eppure continua a snocciolare cifre che solo lui conosce, come avevamo già detto tempo fa. Parlare di numeri con chi se ne intende, non è un’impresa facile.

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