Filesharing su Internet: Mercato legale o pirateria?

La crisi del diritto d’autore.

di Roberta di Mauro

“Il copyright, tra mercato legale e pirateria”. È il tema del convegno nazionale organizzato dall’Avv. Angelo Greco e svoltosi a Cosenza lo scorso 17 maggio presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, in presenza di un foltissimo pubblico. Complice l’enorme portata del fenomeno oggetto della discussione, l’evento è stato altresì seguito in streaming da centinaia di utenti sul portale di informazione giuridica www.laleggepertutti.it.

Professionisti del settore da un lato, dirigenti SIAE e Polizia Postale dall’altro hanno dato vita ad un acceso dibattito su temi di grande attualità: il Senza-titolo-1copyright e la libertà di condivisione sul web, la necessità di una eventuale riforma della materia dei diritti d’autore e dei diritti in rete.

Nell’era di Internet e della condivisione multimediale, è ancora opportuno considerare l’attività di download di musica, film, immagini, etc. una violazione del copyright? Ha ancora senso una normativa che tratti il fenomeno del filesharing come illegale o sarebbe opportuno attuare una riforma della materia che superi l’anacronismo concettuale della categoria del diritto d’autore?

Due schieramenti contrapposti si sono confrontati sulla questione muovendo da due concezioni del fenomeno antitetiche, da due diversi modi di concepire il web. Da un lato i riformisti (giuristi, docenti, esperti in materia), strenui difensori delle libertà costituzionali esercitabili dai cittadini su Internet, dall’altro i conservatori, oppositori accaniti della cosiddetta “pirateria”: SIAE e Polizia Postale, la prima a tutela degli interessi delle case discografiche e degli autori di opere artistiche, la seconda in qualità di organo responsabile della repressione dei crimini informatici.

Ad aprire e moderare il dibattito l’Avv. Angelo Greco, autore, tra l’altro, di numerosi scritti in materia di diritto d’autore e della rete e direttore del portale “La Legge per Tutti. “In realtà – spiega l’Avv. Greco – lo sbandierato problema della lotta su Internet tra restrizioni, filtri, leggi bavaglio da un lato e democrazia, libertà di informazione e privacy dall’altro rivela una lotta tra due diversi interessi economici”. Gli interessi della “Old Economy”, ossia del mercato tradizionale (autori di contenuti artistici e gestori dei diritti d’autore, produttori, editori, distributori, etc.), collidono con gli eco, che, ricordando gli scarsi risultati ottenuti jzapjIattraverso l’enforcement delle restrizioni e delle pene in materia di copyright ai danni degli ISP, perseguito dalla legge negli ultimi anni,  richiama all’attenzione l’inefficacia di un sistema normativo repressivo imposto dall’alto. Le misure restrittive applicate al web risultano tanto più evanescenti se si considera la inarrestabilità di un fenomeno alimentato dalla possibilità di trasferire un server in un’area geografica non soggetta a restrizioni, in modo che anche un eventuale accordo internazionale contro la pirateria possa comunque essere bypassato. Alla normativa vigente che, spiega Greco, tutela un’industria ultracentenaria, andrebbe invece sostituita una legislazione in materia adeguata alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Ad animare il confronto tra i due schieramenti ha contribuito l’imminente minaccia esercitata dal regolamento antipirateria che sta per essere approvato dall’Autorità Garante per le Comunicazioni (AgCom): un provvedimento che minaccia di sconvolgere l’intero sistema dei diritti in rete, attribuendo all’Authority il potere di intervenire in sede extragiudiziale (dunque in assenza di un regolare processo, di un soggetto terzo ed imparziale: il giudice) per risolvere “le controversie aventi ad oggetto l’applicazione sulle reti telematiche della legge sul diritto d’autore”.

Non si limita, tuttavia, alla critica la riflessione di Greco, che propone altresì una serie di soluzioni innovative per una riforma della materia del diritto d’autore che contemperi le esigenze del mercato tradizionale con quelle dei titolari dei diritti in rete, in particolare: “l’introduzione di un sistema di licenze collettive, l’estensione al copyright della disciplina su marchi e brevetti e la separazione fra scopo di lucro e non, punendo solo coloro che vogliono trarre un profitto dalla condivisione di opere altrui. È impossibile pensare di abrogare totalmente il diritto d’autore”.

Simili le posizioni dell’Avv. Fulvio Sarzana, che, sulla scia del discorso di Greco, invita ad istituzionalizzare la distinzione tra “illeciti lucrativi” (pirateria) e “illeciti non lucrativi”, volti alla semplice condivisione della cultura (fair use: uso onesto della rete), allo scopo di concepire una normativa che si concentri sull’uso del contenuto scaricato e non più – o non solo – sul mancato acquisto del diritto d’autore, sanzionando solo il primo comportamento, ossia quello teso a trarre profitto dalle opere coperte dal copyright. Sarzana ha terminato il suo intervento auspicando una riforma della SIAE che ponga fine al monopolio dell’intermediazione dei diritti d’autore e che attraverso la liberalizzazione del mercato consenta agli utenti di fruire di prezzi più vantaggiosi, in modo da combattere la contraffazione non con la repressione ma con la libera concorrenza.

L’appello del giurista romano è stato raccolto con toni ben più aspri dall’Avv. Guido Scorza, strenuo difensore dei diritti della rete, il quale, facendo riferimento a questioni di natura giuridica sorte in merito alla legittimità dell’uso di video informativi a scopo giornalistico, denuncia: “Il diritto d’autore sta diventando anche uno strumento di controllo sulla informazione. E questo è preoccupante”.

Tra i relatori al congresso, nella schiera dei riformisti, anche il dott. Gennaro Francione, ex-magistrato, autore della nota “sentenza anticopyright” del 2001. Il “magistrato pentito”, come egli stesso si definisce, non ha certamente cercato la mediazione quando, con esilarante solennità, ha sentenziato che “proteggere il diritto d’autore (..)è un’insignificanza, cioè un’assurdità, una pazzia: una pazzia di un sistema che ci vende i videoregistratori, ci vende le fotocopiatrici, ci vende i masterizzatori, ci vende i computer e poi? Poi ci dice: ‘Non puoi copiare, non puoi masterizzare’”.

Dura anche la reazione dei conservatori, che rispondono all’invettiva riformista attraverso la voce del dott. Filippo Gagliano, direttore della SIAE per l’area Calabria, Campania e Molise: “Il diritto d’autore – spiega – è un diritto dell’uomo e bisogna tutelare la libertà di creare un’opera e goderne i frutti. Il nostro sforzo è rivolto a contrastare le pratiche illecite“.

La difesa della schiera conservatrice prosegue con il contributo della Dott.ssa Tiziana Scarpelli, sostituto Commissario della Polizia postale di Cosenza, che, pur prendendo le distanze dalle minacce di censura della rete, ha esposto le oggettive difficoltà tecniche ed operative che una riforma della normativa sul copyright in senso liberale – suffragata dal fronte riformista – comporterebbe nello svolgimento delle indagini sui reati informatici, invocando pertanto una soluzione intermedia elaborata alla luce del bilanciamento degli interessi.

Da menzionare, tra gli interventi dei sostenitori di una revisione dell’attuale normativa, quelli dell’avv. Leopoldo Lombardi, presidente dell’Associazione Fonografici Italiani (A.F.I.), che denuncia: “La pirateria – equiparabile al furto materiale di un CD da un negozio di dischi, reca un danno alla filiera industriale della musica e quindi anche agli autori, compositori e agli artisti“,  e di Marco Ciurcina, rappresentate del partito pirata italiano, secondo il quale “la tecnica del filesharing dovrebbe essere legalizzata, riservando comunque un equo compenso agli autori dell’opera”.

L’incontro, che a tratti ha assunto i toni dello scontro, ha suscitato grande interesse nel pubblico presente in aula, composto prevalentemente da studenti, tra i principali soggetti attivi del mercato del download di contenuti protetti dal diritto d’autore. Il comune denominatore tra i diversi schieramenti è stato comunque rappresentato dalla convinzione della necessità di un intervento normativo avente lo scopo di disciplinare una materia che subisce inevitabilmente le dinamiche di un mercato che non vuole saperne di retrocedere. “Il web e la cultura sono liberi – ha ribadito il dott. Francione – ognuno deve avere la possibilità di studiare e condividere con gli altri le proprie esperienze e la propria opera d’ingegno”.

È giusto, allora, controllare ogni singolo utente del web e considerarlo un potenziale criminale solo perché usufruisce di libertà digitali che sono anche libertà costituzionalmente garantite? È giusto penalizzare queste libertà in favore della tutela di un’industria bloccata su equilibri antichi? E se, così come è disciplinata attualmente, la sfera dei diritti d’autore confligge con quella dei diritti in rete, perché non invocare un nuovo intervento del legislatore?

Su questi ed altri temi si discuterà nei prossimi incontri dedicati al mondo del web, già annunciati al termine della conferenza dalla redazione de “La Legge per Tutti”. È inoltre possibile seguire gli approfondimenti quotidiani del portale di informazione giuridica collegandosi al sito www.laleggepertutti.it.

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